Colesterolo in gravidanza

Il colesterolo in gravidanza può aumentare: infatti, la gestazione costituisce un momento di grandi cambiamenti per una donna. Il colesterolo alto in gravidanza è normale o può portare a conseguenze pericolose?

Colesterolo alto in gravidanza Colesterolo in gravidanza

Valori normali di colesterolo in gravidanza

 

La gravidanza è un periodo di variazioni sia fisiche che ormonali che hanno la funzione di assicurare il corretto sviluppo del bambino e provvedere alle sue necessità, oltre a preparare la madre al parto e all’allattamento.

 

Tuttavia, le variazioni fisiologiche che si manifestano durante la gravidanza possono favorire una predisposizione a disturbi metabolici.

 

Il colesterolo e gli acidi grassi essenziali sono molto importanti per il normale sviluppo fetale. È importante ricordare che i lipidi cioè i grassi, possono essere assunti con la dieta oppure prodotti dal fegato. Per agevolare la richiesta del feto in fase di sviluppo, la concentrazione dei lipidi materni, quali trigliceridi e colesterolo totale, aumentano nel corso della gestazione.

 

Nel complesso le variazioni che si manifestano a livello dei lipidi nel corso di una gravidanza permettono un normale nutrimento del bambino.

 

Colesterolo alto in gravidanza Colesterolo in gravidanza

 

In particolare:

 

 

Il ruolo fisiologico del colesterolo durante la gestazione è dimostrato dal fatto che le donne in stato di gravidanza con basse concentrazioni di colesterolo presentano un rischio più elevato di restrizione di crescita fetale, nascita a pretermine e neonati piccoli per la loro età gestazionale.

 

Colesterolo alto in gravidanza: perché aumenta?

 

Per dislipidemia si intende un qualunque squilibrio del profilo lipidico, inclusa l’ipercolesterolemia, ed è considerata un segno distintivo di malattia cardiovascolare.

 

Durante la gravidanza, l’ipercolesterolemia è causata da variazioni a livello di:

 

  • ormoni sessuali;
  • metabolismo epatico (cioè a livello del fegato) e dei grassi.

 

L’aumento della concentrazione di colesterolo contribuisce all’innalzamento dei livelli di LDL e dall’altra parte, il colesterolo LDL circolante è la sostanza principale per la produzione del progesterone a livello della placenta.

 

Inoltre, l’elevata concentrazione di estrogeni materni durante la gravidanza causa un aumento di colesterolo totale, colesterolo LDL e trigliceridi.

 

Tuttavia, gli studi hanno anche dimostrato che concentrazioni troppo elevate di lipidi in gravidanza possono causare gravi conseguenze.

 

Ad esempio:

 

  • elevato peso alla nascita: l’aumento dei livelli di trigliceridi nel primo trimestre è associato con aumentato peso alla nascita mentre i livelli di colesterolo totale e colesterolo LDL non sono predittivi di un aumentato peso alla nascita;
  • preeclampsia: condizione che coinvolge il 5-8% delle gestanti ed è caratterizzata da ipertensione e proteinuria, cioè presenza di proteine nelle urine; è associata con elevati livelli di colesterolo totale, colesterolo LDL  e trigliceridi;
  • rischio di nascita a pretermine: associato a elevati livelli di colesterolo totale, trigliceridi, colesterolo LDL e ridotti livelli di colesterolo HDL.

 

Come abbassare il colesterolo in gravidanza?

 

La gestione della dislipidemia in gravidanza include:

 

  • dieta;
  • attività fisica;
  • controllo del peso.

 

Le modifiche allo stile di vita sono molto importanti nella gestione di qualunque disturbo lipidico, indipendentemente dallo stato di gravidanza.

 

Prima di intraprendere qualunque modifica al tuo stile di vita, consulta il tuo medico o il tuo ginecologo per avere consigli professionali e personalizzati in base alle tue attuali condizioni di salute. In generale, a livello di alimentazione, è importante adottare un regime dietetico sano per il cuore, come ad esempio:

 

  • frutta e verdura;
  • grano intero;
  • legumi;
  • fonti sane di proteine;
  • ridotta assunzione di dolci, bevande dolci e carni rosse.

 

Inoltre, durante la gravidanza, un’attività fisica regolare è associata con un decorso sano della gestazione, aumentando la forma fisica e riducendo il rischio di preeclampsia, eccessivo aumento di peso, diabete gestazionale e altre problematiche.

 

In assenza di controindicazioni, le donne in gravidanza e nel post partum dovrebbero praticare almeno 150 minuti di attività fisica a intensità moderata ogni settimana (o 30 minuti per 5 giorni). Per attività fisica di moderata intensità si intende quella che induce un modesto aumento della frequenza cardiaca e della respirazione e che consente solitamente di poter parlare agevolmente ma non di cantare.

 

Il Ministero della Salute suggerisce di iniziare gradualmente e di includere una varietà di attività aerobiche, nonché di rafforzamento e di leggero allungamento muscolare, come ad esempio:

 

  • camminata;
  • ginnastica dolce;
  • esercizi in acqua;
  • yoga e pilates.

 

Tutti gli esercizi dovrebbero essere modificati e adattati per facilitare l’attività fisica.

 

Se il tuo colesterolo aumenta durante la gravidanza parla con il tuo medico o con il tuo ginecologo per sapere come puoi modificare il tuo stile di vita.

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