Peso e colesterolo: esiste correlazione?
Il colesterolo alto e l’aumento di peso sono correlati tra loro? Approfondisci in che modo il peso in eccesso può avere un impatto sui livelli di colesterolo.
Il sovrappeso e l’obesità
Il sovrappeso e l’obesità sono definiti come un accumulo di grasso anormale o eccessivo che può avere conseguenze pericolose sulla salute. L’obesità, infatti, è un vero e proprio disturbo che aumenta in maniera significativa il rischio di sviluppare diverse malattie croniche ed è stata associata con una ridotta durata e una scarsa qualità di vita.
A livello mondiale nel 2016 oltre 1,9 bilioni di adulti di età pari o superiore a 18 anni era in sovrappeso; di questi oltre 650 milioni erano obesi. La maggior parte della popolazione mondiale vive in Paesi dove il sovrappeso e l’obesità uccidono più persone del sottopeso.
In Italia, i dati stimati nel biennio 2020-2021 riportano che circa il 43% della popolazione adulta è in eccesso ponderale, ovvero il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce nel modo seguente gli adulti in sovrappeso e obesi:
- sovrappeso: BMI maggiore o uguale a 25;
- obeso: BMI maggiore o uguale a 30.
Classificazione degli stati ponderali secondo l’OMS

Il BMI (o Indice di Massa Corporea, IMC) è un semplice indice di peso per altezza che viene comunemente utilizzato per classificare il sovrappeso e l’obesità negli adulti. È definito come il peso di una persona in kilogrammi diviso per il quadrato della sua altezza in metri (kg/m2).
Le persone che sono in sovrappeso o obese, rispetto alle persone con un peso nella norma, presentano un rischio più elevato di sviluppo di numerose malattie e condizioni di salute, tra cui:
- elevata pressione arteriosa (ipertensione);
- elevati livelli di colesterolo LDL e trigliceridi e bassi livelli di colesterolo HDL (dislipidemia);
- diabete di tipo 2;
- malattia coronarica cardiaca;
- ictus;
- malattie della cistifellea.
Colesterolo e sovrappeso
Le persone obese mostrano spesso anomalie nel metabolismo dei lipidi: circa il 60-70% dei pazienti con obesità è dislipidemico. Per questo, ma non solo, i pazienti obesi sono ad aumentato rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Uno stile di vita in grado di favorire una perdita di peso può ridurre i livelli di trigliceridi e colesterolo LDL presenti nel sangue e aumentare i livelli di colesterolo HDL.
Il segno distintivo della dislipidemia nell’obesità è dato dai livelli elevati di trigliceridi sia a digiuno che postprandiali (cioè dopo il pasto) in combinazione con LDL piccole e dense e bassi livelli di HDL.
Infatti, nell’obesità la produzione delle lipoproteine ricche in trigliceridi aumenta, con ipertrigliceridemia e riduzione della concentrazione delle HDL nel sangue.
Pertanto, il trattamento della dislipidemia associato all’obesità dovrebbe concentrarsi sulle modifiche allo stile di vita, inclusi:
- perdita di peso;
- attività fisica;
- dieta sana.
Per quanto riguarda l’alimentazione, la quantità di grassi ingeriti e le calorie totali sono i fattori dietetici più importanti per indurre l’obesità.
Anche modesti cali di peso possono ridurre il rischio cardiovascolare (ad esempio del 5-10%) anche se si rimane all’interno dell’intervallo di obesità. È importante parlare con il medico per sapere come perdere peso con una corretta alimentazione e una sana attività fisica in maniera sicura ed efficace.
Perdere peso può costituire un primo passo importante per la gestione dei livelli di colesterolo; oltre a una dieta sana e a una regolare attività fisica si può accompagnare il benessere generale dell’organismo anche grazie a un integratore alimentare per il controllo del colesterolo, specificamente formulato.